Nuova Mazda 2, orgoglio diesel
L’idea alla base del progetto della era creare un’auto da città che racchiudesse in una carrozzeria di poco più di 4 metri la tecnologia, i contenuti e
la qualità di una berlina di prestigio, condividendo lo stesso codice genetico della Mazda6.
Un legame che emerge tanto dal “Kodo design “Soul of Motion” , inconfondibile nello stile e nel family feeling che accomuna le due auto, quanto dalla rivoluzione ingegneristica che in Mazda chiamano Skyactiv Technology e che investe motori, corpo vettura e trasmissioni.
Con piccolo motore a gasolio da oltre 100 cavalli la piccola giapponese vola. Nei consumi, nelle prestazioni e in quel tanto ricercato piacere di guida
Cambio di marcia per la Mazda 2, la piccola giapponese che fin dal suo debutto ha puntato dritta alla fascia alta del suo mercato: con il nuovo motore diesel SKYACTIV-D da 1,5 litri e 105 CV il concetto viene esaltato ulteriormente.
Introducendo la tecnologia SkyActiv, fatta di corpi vettura alleggeriti, baricentri abbassati e pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, Mazda ha ottenuto la
massima efficienza dalle sue auto.
In questo è fondamentale l’i-ELOOP, un sistema di recupero dell’energia frenante creato dagli ingegneri di Mazda e montato anche sulla Mazda2, dove permette notevoli risparmi nei consumi esaltando la rapidità di risposta all’acceleratore della vettura. L’i-ELOOP, che significa “Ricircolo Intelligente dell’Energia”, è il primo sistema di questo tipo ad utilizzare un super condensatore per recuperare elettricità dall’energia cinetica della vettura e usarla per alimentare i sistemi elettrici del veicolo.
L’i-ELOOP è il partner ideale dello i-stop, il sistema di start e stop presente su tutte le Mazda, perché non è necessario attingere alla corrente della batteria
principale quando il sistema di spegnimento in folle ha spento il motore. Durante i percorsi cittadini stop-and-go, spesso il condensatore comincia a ricaricarsi
prima di scaricarsi completamente. L’i-ELOOP può quindi produrre la maggior parte, se non tutta, dell’energia elettrica necessaria al veicolo, quando normalmente è necessario “dirottare” circa il 10% della potenza del motore solo per far funzionare l’alternatore.